C'è una corrispondenza che concerne un dibattito che si è acceso a
seguito di una dichiarazione del fratello Alessandro Esposito (pastore
valdese presso le chiese di Trapani e Marsala) che riprende una tematica di
portata storica.
L'argomento è abbastanza pubblico in internet, ma se qualcuno pensa
che si leda la sua privacy è sufficiente che lo segnali e toglieremo ciò che
lo riguarda.
Comunque in tempi dove la globalizzazione sembra appiattire anche la
mente e lo spirito credo che un sano confronto, specialmente se documentato,
può senz'altro farci del bene.
Ecco il fatto:
Carissimo Enzo,
le domande che poni sono interessantissime. Con pieno
diritto, chiedi: “Ma se Gesù è Dio, allora Dio è ebreo?”.
Aggiungi poi: “Ma nei vangeli non sta scritto che Gesù (e
quindi, mantenendo il presupposto che egli sia Dio, Dio
stesso) ha fondato la chiesa”? Cercherò di fornire qualche
spunto di riflessione a partire da questi due interrogativi,
partendo dal secondo di essi, rispetto al quale abbiamo già
discusso in più circostanze.
1.Dunque: nei vangeli sta scritto che Gesù ha fondato la
chiesa? No, non sta scritto. È un dato assodato, ormai,
quello secondo cui il cristianesimo delle origini prese a
distinguersi soltanto progressivamente dall'ebraismo, del
quale costituisce una interpretazione divergente rispetto a
quella proposta dall'ortodossia giudaica contemporanea,
legata al tempio di Gerusalemme ed al suo sacerdozio. Gesù
riprende tradizioni ebraiche, in particolare quella
profetica e, ancor più specificamente, la tradizione di
Isaia, il profeta le cui parole compaiono più volte sulla
sua bocca all'interno dei vangeli sinottici (Marco, Matteo e
Luca). Gesù, potremmo dire, “non inventa nulla”: di certo,
però, reinterpreta la tradizione in un modo originale e, per
molti versi, “eversivo” (così come era eversivo per
antonomasia l'annuncio profetico). Gesù, allo stesso modo
dei profeti, annuncia la vicinanza di Dio ai diseredati e si
oppone ai poteri costituiti (politici e religiosi,
profondamente collusi). La sua condanna alla morte di croce
(questo deve essere chiaro) è il frutto della sua polemica
con l'establishment sacerdotale di Gerusalemme, NON CON IL
POPOLO EBRAICO: anche soltanto per il semplice fatto che non
soltanto Gesù, ma persino tutte le sue prime discepole e i
suoi primi discepoli erano ebrei (sia pure ebrei di Galilea,
quindi ebrei non legati al giudaismo sacerdotale del tempio
diffuso a Gerusalemme e nella Giudea). Gesù è, come bene lo
definisce il grande esegeta cattolico Meier, “un ebreo
marginale”; dunque “eterodosso”, “non allineato”. Ma pur
sempre, comunque, ebreo. La chiesa cristiana nacque più
tardi: originariamente, con ogni probabilità, il MOVIMENTO
(perché di questo si trattava, non di un'istituzione)
cristiano delle origini si autointerpretò, potremmo dire,
come una “riforma dell'ebraismo”. E qui sorge il problema:
per il cristianesimo storico, intendo, non certo per Gesù,
né per il movimento cristiano dei primi tre secoli.
2.Ed il problema, caro Enzo, è proprio quello che sollevi
tu: “Ma Gesù è Dio”? Secondo la maggior parte delle chiese
cristiane (inclusa quella valdese) sì. Vi sono,
effettivamente, dei passi del Nuovo Testamento che possono
far propendere per questa risposta. Il problema, però, è un
altro. Vi sono infatti (e sono molti di più) altri passi
neotestamentari attraverso i quali si comprende chiaramente
che Gesù non è presentato né predicato come Dio. È un dato
di fatto, non un'ipotesi di lavoro. Procediamo, allora, ad
alcuni chiarimenti, che mi paiono quanto mai opportuni.
Le testimonianze del Secondo Testamento non sono affatto
univoche circa la nostra domanda: e questo per un motivo
assai semplice: i testi che vengono a comporre il canone
neotestamentario sorgono in luoghi e periodi tra loro assai
distinti e distanti. La teologia sottesa dal vangelo secondo
Marco, non è la stessa che si può ricavare dalla lettura
attenta del vangelo secondo Giovanni o dallo studio
dell'epistolario paolino. In estrema sintesi, si può
riscontrare che
NON VI E' ALCUNA TESTIMONIANZA RICONDUCIBILE AI SINOTTICI
(Marco, Matteo, Luca) ATTRAVERSO CUI SI POSSA RICONOSCERE
CHE GESU' E' DIO. TUTTE LE AFFERMAZIONI CHE AVALLANO
TALE INTERPRETAZIONE SONO RISCONTRABILI ESCLUSIVAMENTE IN
GIOVANNI E NELL'APOSTOLO PAOLO. Questo, lo ripeto, per il
semplice fatto che non si può parlare di una “teologia” del
Secondo Testamento ma, soltanto, di “teologie”, al plurale,
le quali restituiscono riflessioni, sensibilità, percorsi
comunitari tra loro diversi (non incompatibili: diversi).
La confessione dei primi cristiani dell'area palestinese
(quella in cui Gesù visse e predicò) è quella secondo cui
Gesù è “il messia” (christòs, traduzione greca dell'ebraico
mashiah) mandato da Dio ad Israele (prima) e (attraverso
Israele, poi) a tutti i popoli; e, in secondo luogo, quella
che attesta che Gesù è il figlio di Dio (e
non, come divenne in seguito, il “Dio figlio”: sono due cose
profondamente diverse). Nessuna identità (che del
resto escluderebbe una relazione) tra Padre e figlio: del
resto (e anche questo è un fatto, vangeli alla mano) GESU'
NON PREDICO' MAI SE STESSO, bensì l'evangelo del Regno
secondo la volontà del Padre (a cui ogni suo insegnamento
rinvia).
La cosiddetta “confessione di fede trinitaria” non è
biblica, ma ecclesiastica:
la stabilirono i concili del cristianesimo tardo-antico, in
particolare quello di Nicea (nel 325) e, in maniera (per
così dire) definitiva il concilio di Calcedonia (nel 451).
Come si può notare, siamo in date assai distanti dalla
predicazione di Gesù e dalla nascita del movimento cristiano
delle origini. Ma, ancora una volta, il problema è un altro:
quello di ordine cronologico, infatti, è secondario rispetto
a quello di natura POLITICA. Le decisioni assunte dai primi
concili ecumenici, di fatto, godettero dell'appoggio dei
poteri costituiti e rivestirono la chiara funzione di
strumenti di controllo sociale. Ciò che venne deciso in
ambito conciliare, pertanto, non si afferma a causa della
sua verità (argomento sempre discutibile e tanto spesso
abusato), ma a causa della sua convenienza: l'eresia, del
resto, è sempre definita tale dalla posizione che
storicamente si afferma e che si autoproclama, in tal modo,
“ortodossa”.
Il cristianesimo storico ha una pessima abitudine: dimentica
con eccessiva facilità il fatto che, in realtà, esso
discende da un eretico e non da un ortodosso: anzi,
l'ortodossia del tempo condannò Gesù. Ironia della sorte
(amara ironia, in verità): il cristianesimo è divenuto, da
movimento di perseguitati, istituzione di persecutori.
Il primo tradimento del cristianesimo (come annuncio
evangelico) fu la chiesa come istituzione e le decisioni che
essa assunse come “normative”.
Per questo, e concludo, la questione cosiddetta
dell'antitrinitarismo risorge sempre in seno al
cristianesimo, ed è destinata a non estinguersi mai del
tutto. Le ragioni fondamentali di questo destino
ineluttabile sono due: in primo luogo,
la tesi antitrinitaria ha un fondamento biblico; in
secondo luogo l'ortodossia ha sempre cercato di estirpare
tale tesi non mediante gli argomenti, ma con la violenza. La
quale, si sa, si utilizza in mancanza di argomenti. Per
questo la violenza non ha mai convinto nessuno, ma soltanto
costretto molti: o alla ritrattazione, o alla persecuzione.
Pertanto, caro Enzo,
credo che si possa essere cristiani anche senza essere
trinitari: e questo prendendo a fondamento le Scritture.
Attenzione: non dico che si debba esserlo, che chi è
trinitario sia “in errore” (finirei per commettere la
medesima violenza che denuncio). Intendo soltanto dire che
un cristianesimo non trinitario dovrebbe avere diritto di
cittadinanza nelle chiese, perché attestato dalle Scritture:
è difficile non ammettere, infatti, che molti dei cristiani
del primo secolo (almeno) erano quasi sicuramente monoteisti
e proclamavano la loro fede in Gesù “messia e figlio di Dio”
(vangelo secondo Marco, capitolo 1, versetto
1).
Dio, pertanto, caro Enzo, non è “ebreo”: però, sì, è il Dio
del popolo ebraico e (poi) anche Dio nostro. Siamo debitori
della nostra fede e dei suoi fondamenti al popolo ebraico,
in tutto e per tutto: e il Dio biblico, il Dio che
confessiamo, è il Dio che si è rivelato ad Israele,
accompagnandone le sofferte vicende di cui spesso anche noi
chiese cristiane ci siamo rese responsabili.
Un saluto affettuoso
Il pastore della chiesa valdese di Trapani e Marsala
Alessandro Esposito
Da:
calogero.fanara@belgacom.be [mailto:calogero.fanara@belgacom.be]
Inviato: giovedì 9
aprile 2009 12.39 A: calogero.fanara@belgacom.be Oggetto: FW:
Lettera aperta al pastore valdese Esposito (chiesa di
Trapani-Marsala) che nega la divinità di Cristo...
All'attenzione
del Pastore Alessandro Esposito
Chiesa Evangelica Valdese di Trapani e Marsala
Egregio
Pastore Esposito,
Mi chiamo Calogero e digito dal Belgio.
A
mia grande sorpresa, è arrivata anche a me la risposta che lei
ha indirizzato ad un certo "Enzo" negando la divinità di Cristo
e la Trinità (ho
incluso la sua risposta sotto al mio mail).
Mi scusi, io non voglio offenderla e neanche mancarle di
rispetto, ma i suoi commenti (da cristiano ma anche in qualità
di pastore valdese) mi hanno 'letteralmente'
sbalordito... Non so' cosa sta succedendo in giro
nelle facoltà valdesi ma la situazione è più che allarmante!
Com'è possibile negare la divinità di Cristo e la trinità di Dio
con tutto quello che la Scrittura (sia l'Antico che il Nuovo
Testamento) ma anche le testimonianze dei primi Cristiani ci
rivelano chiaramente a riguardo??? Com'è possibile che oggi
pastori eminenti della Chiesa Riformata francese come Alain
Houziaux ( e altri!) si permettono di affermare che tutti sono
salvati, anche senza andare a Cristo??? Ma che teologia
cristiana è questa? Ma diteci voi, cosa è venuto a fare Cristo
morendo sulla Croce? Cosa ve ne siete fatto dell'insegnamento
degli apostoli? Mi
creda, sono molto rattristato
di leggere che pastori come lei stanno allontanando le anime in
ricerca dal Salvatore e Signore Gesù Cristo! Ma vi rendete conto
della gravità dei vostri argomenti? Ma cosa vi hanno insegnato
nelle facoltà valdesi? Come può lei pretendere di essere
salvato per grazia se nega l'autorità e la potenza divina di
Colui che l'ha salvato dalla morte eterna? Come potrebbe un
semplice "uomo" salvarci dai nostri peccati? (se lei ritiene che
Gesù sia stato soltanto un uomo, per forza doveva essere anche
lui un peccatore).
Ci vogliono cosi' tanti sforzi e sacrifici per portare un anima
al Signore, e lei cosa fa? Li ostacola dall'arrendersi
completamente a Cristo! Mi
chiedo se lei si rende conto di cosa sta dicendo, mi creda. Per
l'amore di Dio e per l'amore delle anime che si perdono, è
tempo che lei lasci allo Spirito Santo il compito di rigenerare
e rinnovare la sua intelligenza e intendimento riguardo ad
argomenti spirituali cosi fondamentali.
Le dottrine della Bibbia non si raggionano soltanto con i
principi dell'umanesimo o secondo le proprie opinioni, ma
vanno intese con l'aiuto dello Spirito Santo e l'appoggio di
tutti i testi biblici a nostra disposizione. Se lei non è
convinto che Gesù sia l'Iddio Onnipotente (verità di cui tutti
gli apostoli erano consapevoli e convinti!), la prego, si metta
da parte, e lasci che sia un altro pastore veramente convinto a
curarsi di una chiesa... Non le sto dicendo questo per dispetto,
anzi, se io non le volessi bene, non m'importerebbe nulla di
cosa lei insegna o dice alla gente. Ma qui si tratta
dell'eternità, della potenza del Vangelo di Gesù Cristo, della
salvezza delle anime... e non di filosofia ellenistica, di
sofismi e altri vani raggionamenti umani.. Da quanto ho
potuto leggere dai suoi sermoni, so' che lei è una persona molto
intelligente e colta. Per cui, spero che lei ci rifletterà
sopra. Non mi aspetto neanche ad una sua risposta.
Che
Dio vi benedica e sinceri saluti fraterni dal Belgio!
Calogero <><
« Que ce livre de la loi ne s'éloigne point de ta bouche;
médite-le jour et nuit, pour agir fidèlement selon tout
ce qui y est écrit; car c'est alors que tu auras du succès
dans tes entreprises, c'est alors que tu réussiras. » From: dinocosenza@chiesaevangelica.info
To: calogero.fanara@belgacom.be; alexpo76@hotmail.com;
fedecristiana@altervista.org; 1odissea@libero.it; giacoma@studiogesin.it;
giacomotumbarello@libero.it; giovanni.telesca71@alice.it;
giusy.ballarotta@libero.it; lilly.barberi@libero.it; pippocolomba@tiscali.it;
stefano.damico@web.de; studibiblicidelsud@gmail.com
Subject: R: Lettera aperta al pastore valdese Esposito (chiesa
di Trapani-Marsala) che nega la divinità di Cristo...
Date: Sat, 11 Apr 2009 14:04:32 +0200
Caro
fratello Calogero,
seguo
sempre con interesse gli studi che mi arrivano da parte tua
e ho molta stima del tuo impegno cristiano.
Ho
sempre dato per scontato che sei, oltre che cristiano, un
convinto assertore della Trinità, e questo non mi ha mai
impedito di sentirti mio fratello in Cristo, anche se non la
penso come te. Ho sempre creduto che l’amore di Dio, sparso
nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, deve
superare le divergenze umane; resta fermo il fondamento
della salvezza per grazia operata dall’unico Signore e
Maestro Gesù Cristo, a cui va tutta la gloria.
Se
ancora mi permetti di esprimermi, vorrei dirti che il tuo
giudizio sul fratello pastore Alessandro Esposito, che
conosco personalmente, mi sembra un po’ eccessivo e
frettoloso... anche solo in considerazione del fatto che lo
si sta giudicando fuori dal contesto, più ampio, di un
servizio che sta dedicando alle chiese che serve. (se c’è
qualcosa da dire, deve partire dai membri della sua comunità
l’eventuale contestazione)
Non
facciamo l’errore storico di mettere al rogo chi non la
pensa come noi.
E’
chiaro che da pentecostale potrò dissentire dalla teologia
valdese, ma non devono mettersi da parte perché
costituiscono uno degli aspetti della molteplice sapienza di
Dio ed è sicuro che, nel tempo, hanno fornito un sostrato di
cui saremo grati per sempre.
Noi
pentecostali non giungiamo per primi nella storia cristiana,
ma per ultimi (forse anche noi stiamo raccogliendo dove
altri hanno seminato e anche se non fosse così – il
seminatore raggiunge il mietitore per rallegrarsi insieme).
Sta di
fatto che senza la “teologia” prima cattolica, poi
protestante ed in ultimo evangelica vorrei sapere come
avremmo fatto magari solo a pronunciare la parola TRINITA’
(mi pare che non è scritta nella Bibbia).
Come
per Tommaso (grande apostolo) Gesù è il mio Signore e il mio
Dio; e lo Spirito Santo è Dio che viene ad abitare in noi;
ciononostante non credo ad una Trinità già collaudata dal
paganesimo ed importata da una religione già intrigava con
il potere imperiale ed aveva bisogno di compromessi...
... per
me c’è un solo Dio il Padre (yhwh), inconoscibile, che si è
manifestato e fatto conoscere nel Figlio che ha generato per
la virtù dello Spirito Santo (e questa non è trinità, ma
semplicemente l’Evangelo).
Pensa:
Dio, il Padre, non si può conoscere (vedere) – per contro –
Gesù è conoscibile anzi Dio, il Padre, si fa conoscere per
mezzo di Lui..
Se Gesù
fosse Dio alla maniera trinitaria... non lo si potrebbe
conoscere perché incluso nel (parte del) mistero Trinitario
(inconoscibile/che non si può vedere e vivere).
E
allora...?!?! vieni a Trapani (per quello che posso, mio
ospite) e andremo insieme a trovare il pastore Esposito e
gli chiederemo chiarimenti sulla sua... ESPOSIzione (ma
prima che lo trasferiscano – per una normale rotazione –
...saremmo capaci di pensare che lo abbiamo
...profetizzato); personalmente (non sono e non posso essere
garante di nessuno – Dio conosce i cuori) noto con piacere
che ogni tanto c’è qualcuno non allineato, religiosamente
parlando, libero di pensare e di esprimere le proprie idee,
spererei anche, capace di sapersi confrontare.
Io
abito nella stessa città di Alessandro e benché amerei
incontrarlo per sollecitargli queste ed altre questioni
dottrinali... lo confesso ... non riesco ad averne il tempo;
e poi solo a me deve interessare la comunione evangelica in
città? Loro preferiscono l’ecumenismo con i preti...
(critica).
Calogero, Alessandro, Dino abbiamo vedute diverse, ma ognuno
di noi ama il glorioso e benedetto Signore Gesù Cristo.
Dio ci
ama.
Pace a
tutti
Past.
Dino Cosenza
Da:
Giacomo Tumbarello [mailto:giacomotumbarello@libero.it] Inviato: domenica 12 aprile 2009 21.38 A: Dino Cosenza; calogero.fanara@belgacom.be Cc: alexpo76@hotmail.com Oggetto: Re: Lettera aperta al pastore valdese Esposito (chiesa
di Trapani-Marsala) che nega la divinità di Cristo...
Cari fratelli Calogero
e Dino, desidero ringraziarvi per avermi inviato la vostra riflessione
sull'argomento della Trinità e di avermi fatto partecipe della
discussione. La questione sollevata da Alessandro Esposito è vecchia di
secoli e trova all'interno delle chiese cristiane due schieramenti
contrapposti. Anche il fisico e teologo Isaac Newton l'ha sollevata:
vedi "Trattato sull'Apocalisse" ed. Bollati Boringhieri 1994.
Dino, come tu sai, già
prima che Alessandro arrivasse a Marsala, abbiamo iniziato incontri
ecumenici di dialogo e confronto tra le comunità pentecostale, valdese e
cattolica. Siamo le sole tre comunità della città che si incontrano
periodicamente per discutere e riflettere sulla Parola di Dio. Da tali
incontri sicuramente ne usciamo arricchiti nel conoscere al fede e il
credo degli altri.
Anch'io in passato ho
affrontato l'argomento della Trinità sulle pagine delle
rivista evangelica "Fedeltà" 197 n. 9 - settembre 1993 e speravo di
aprire un dibattito sereno e costruttivo all'interno del mondo
evangelico italiano, speranze che sono state deluse per il semplice
fatto che non c'è stato alcun intervento. Vi allego copia.
Quello che sorprende in
tutto questo è l'atteggiamento e affermazioni poco civili di alcuni che
pensano di essere i soli "illuminati". Mi riferisco ai fratelli
Illuminato e Giacinto Butindaro che con toni poco ragguardevoli e
irrispettosi hanno definito Alessandro un eretico. Mi chiedo: chi è
l'autorità religiosa assoluta che può stabilire se una persona sia
eretica o meno? Sarà forse un papa?
In passato ho fatto
sapere a Giacinto Butindaro che ero disposto ad intervenire a
un dibattito teologico sul tema della Trinità se lui l'avesse
organizzato presso una qualche università ma non ho ricevuto risposta. I
fratelli Butindaro sono degli specialisti nell'accusare di eresia
tutti quelli che non la pensano come loro, forse perché non hanno altro
da fare.
Nelle chiese
protestanti chi può decidere se una persona è eretica? A chi l'ultima
parola? Nelle chiese evangeliche non ci può essere un'autorità
amministrativa che stabilisca le norme dottrinali e decida
autoritariamente se una dottrina sia accettabile o meno. Nel
protestantesimo è stata sempre contestata la possibilità che si avviino
dei procedimenti contro qualcuno per motivi teologici. Nel
protestantesimo le divergenze dottrinali si sono risolte generalmente
con le scissioni. Una contestazione di tipo dottrinale non è un atto
dell'inquisizione, non ha certo conseguenze penali. E' chiaro che non si
processa la fede di una persona ma si sottopongono a giudizio le sue
affermazioni pubbliche. Ma su quale base la chiesa giudica che un
insegnamento sia giusto o sbagliato? Quali sono le indicazioni da
seguire? Dov'è l'autorità nella chiesa evangelica e a chi spetta
emettere giudizi?
Cari
fratelli, desidero ringraziarvi ancora per avermi dato lo spunto per
tale riflessione. Come Dino sa, sono molto occupato con le mie attività
secolari e anche con la chiesa e non trovo più il tempo da dedicare al
dibattito e alla disquisizione teologica soprattutto quando questa è
inconsistente.
Molto
fraternamente
Giacomo Tumbarello
Da: Alessandro
Esposito [mailto:alexpo76@hotmail.com] Inviato: martedì 14 aprile 2009 16.16 A: dinocosenza@chiesaevangelica.info Oggetto: Un piccolo grazie...
Carissimo Dino,
ti sono assai grato per il tuo intervanto in risposta alla lettera del
fratello Calogero, intervento che contribuisce in maniera determinante a
stemperare i toni del dibattito. Anch'io sono persuaso che tutti, a nostro
modo e con i rispettivi limiti, cerchiamo di vivere e di predicare
l'evangelo: mi addolora constatare come qualcuno stigmatizzi le mie
esternazioni e mi qualifichi come nemico della verità (la sua,
naturalmente). Accolgo anche la tua proposta relativa ad un incontro
personale: credo che non potrebbe che giovare a tutti, come ogni gesto che
sproni al confronto ed alla mutua conoscenza. Dimmi quando potremmo
effettuarlo e ci sarò. Circa le iniziative ecumeniche, ti chiedo scusa se la
percezione che ne hai avuta è stata quella di un non coinvolgimento: mi
premurerò di informarti delle iniziative in cui siamo coinvolti come chiesa
valdese. Sappi, però, che intendo estenderle anche a quella parte del mondo
cattolico che rimane aperta al dialogo e che si dimostra critica rispetto ai
pronunciamenti ufficiali di "santa romana chiesa".
Un abbraccio fraterno. Con affetto
Alessandro Esposito
Da:
calogero.fanara@belgacom.be [mailto:calogero.fanara@belgacom.be] Inviato: martedì 14 aprile 2009 10.17 A: dinocosenza@chiesaevangelica.info Oggetto: RE: Lettera aperta al pastore valdese Esposito (chiesa di
Trapani-Marsala) che nega la divinità di Cristo...
Caro fratello Dino,
Per quanto riguarda le "divergenze dottrinali" del fratello
Esposito, si trattava principalmente della divinità di Cristo, anche se egli
non crede neanche alla trinità di Dio (sic)!
Per cui, e dopo aver letto il suo lungo discorso ambiguo e risposta
a "Enzo", non credo che si possa parlare di "condividere
il fermo fondamento della Salvezza per
grazia in Cristo Gesù"... Se Gesù non è accettato e ricevuto
come Dio e Signore della nostra vita, non vedo per quali motivi lo si
dovrebbe accettare...?
Se il fr. Esposito fa fatica a capire e convincersi che Gesù è
l'Iddio Onnipotente, come può egli predicare e annunciare il chiaro
messaggio della salvezza ai
miscredenti? L'opera di Salvezza la può soltanto compiere Dio e non
un uomo o "mezzo-dio". Come può un pastore dedicarsi al servizio di una
chiesa in queste condizioni..?
La predicazione del Vangelo non è un "servizio sociale", ma è una
vocazione, un impegno serio nato da una profonda convinzione di peccato e di
ravvedimento a Cristo,
Dio e Signore della nostra vita. La Bibbia da tanti riferimenti e
non lascia nessun dubbio sul fatto che Cristo sia Dio! Per cui, Alessandro
Esposito parte da presupposti personali
e non da una sincera ricerca nelle Scritture.
Se fossi soltanto io a dirlo, capirei, ma anche alcuni altri pastori
valdesi contestano la posizione eretica del fr. Esposito, tra i quali un
pastore valdese di Firenze:
From: Past. G.
Sent: 09 April 2009 15:39 To: FANARA Calogero
Subject: R:
Lettera aperta al pastore valdese Esposito (chiesa di Trapani-Marsala) che
nega la divinità di Cristo...
Caro Fratello,
Condivido pienamente le tue obiezioni!
La posizione del candidato (non ancora pastore) è una sua
posizione strettamente personale.
La dottrina ufficiale della Chiesa valdese è stabilità dalla
Confessione di fede che troverai sul nostro sito www.chiesavaldese.org,
sotto la voce “cosa crediamo”.
A livello “ufficioso” il libro del prof. Fulvio Ferrario (cattedra
di teologia sistematica alla Facoltà Valdese di Teologia) “Libertà di
credere” può essere considerato un’ottima indicazione sulla dottrina della
nostra chiesa.
Fraterni saluti,
Past. P.G.
Firenze
Se la Bibbia ci autorizza a prendere posizione e anche "denunciare"
chi esce fuori binario della Parola e mette confusione fra i credenti,
perché dovrei tacere?
Io non mi permetterei mai di mettere "al rogo" chicchessia, però in
quanto credente e seguace di Cristo, non posso tacere davanti a tali
discorsi eretici, sopratutto se vengono per di più "pubblicati" sul net! Si
tratta veramente di eresia, e non di qualche divergenza minore... Del resto,
io non ho nessun problema personale con lui.
Ognuno è libero di esprimersi, ma anche di reagire, caro fratello
Cosenza. Se si condividono pubblicamente argomenti, si deve anche assumerli
accettando il confronto e la critica.
Per quanto riguarda il tema della trinità di Dio, non ho mai detto
che la parola "trinità" si trova nella Bibbia, però sul fatto che Dio sia
trino e che la Sua natura divina sia chiaramente espressa nella persona del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo non c'è nessun dubbio! Gesù, come
anche gli apostoli hanno chiaramente ribadito questa "distinzione" sulla
misteriosa natura di Dio. Se Gesù stesso comanda che il credente debba essere battezzato nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, un motivo ci sarà, come anche nella preghiera
apostolica di Paolo! Questa distinzione non ha niente a che fare con culti
pagani o chissà quale altra cosa. E' una realtà biblica di cui si deve anche tener
conto. E anche se rimangono incomprensioni, questo non deve giustificare una
posizione di rigetto.
E' dottrina biblica, punto. Non chiara per tutti, ma lo è e lo è
sempre stata.
Guardi che i pentecostali sono sempre esistiti nella Chiesa di
Cristo, fin dai primi secoli dopo Cristo ad oggi. Il pentecostalismo si è
evidenziato da recente in quanto non si era ancora organizzato in una
denominazione distinta e riconosciuta dallo Stato. Ma lo Spirito Santo è
sempre stato all'opera nella Chiesa e lo sarà sempre, prima anche che si
parlasse di chiesa cattolica o protestante ;-)
Sinceri saluti,
Calogéro <><
« Que ce livre de la loi ne s'éloigne point de ta bouche;
médite-le jour et nuit, pour agir fidèlement selon tout
ce qui y est écrit; car c'est alors que tu auras du succès
dans tes entreprises, c'est alors que tu réussiras. »
(continua...)
Pensi di poter intervenire anche tu sul tema della Trinità?
(...)
Daniele Giuffrida (Catania)
commenta la Trinità:
Certo il Padre NON è il Figlio e
il Figlio NON è il Padre.
Il Padre è Dio nella Sua trascendenza,
il Figlio è la manifestazione di questo Dio trascendente in termini umani,
nella limitazione della vita umana. Se Cristo è l'immagine del Padre non può
essere una Persona distinta da Lui. Le distinzioni bibliche non si originano
nell'eterna natura di Dio ma nell'Incarnazione.
La consustanzialità non è un elemento sufficiente per definire tre persone
distinte come un'unica realtà. Tutti gli uomini sono consustanziali (hanno
tutti la stessa umanità) ma non costituiscono un'unica realtà vivente.
Quanto si parla di dottrina sarebbe meglio non dedurre troppo dalla Bibbia
ma affermare quello che la Bibbia afferma.
Ed in ogni caso possiamo essere certi solo di quello la Parola di Dio
afferma, e certamente non di quello che deduciamo dalla Parola di Dio.
Le deduzioni umane sono suscettibili di errore.
Quello che la Bibbia afferma è:
- Dio è UNO
- Gesù Cristo è Dio
- Gesù Cristo è l'immagine del Dio invisibile, lo splendore della gloria di
Dio
- lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo
- chi vede Gesù ha visto il Padre
- che il Padre è nel Figlio
(non specifico i versi relativi perché sono sicuro che li conosci già)
il resto sono solo deduzioni e devono essere trattate come tali, non possono
essere considerate come elementi necessari per la salvezza perché non
rientrano nella rivelazione esplicita che Dio ha provvisto all'uomo per la
salvezza.
Di certo Dio è sempre stato capace di esprimersi chiaramente!!! E se la
dottrina della Trinità è stata dedotta, come tu stesso hai affermato, è
perché Dio non l'ha mai affermata e/o proclamata nelle Scritture; e di certo
poteva farlo se lo riteneva giusto è opportuno.
E qualcosa su cui riflettere!
Quanto al coinvolgimento della filosofia nello sviluppo della dottrina
"Cristiana" della trinità basta uno studio della storia della chiesa antica.
La maggior parte dei più accreditati teologi oggi riconosce che tale
dottrina rappresenta il risultato di un sincretismo fra la dottrina
cristiana e la filosofia neoplatonica in auge durante i primi secoli della
cristianità. E' il risultato di una ridefinizione dei principali temi della
teologia giudeo/cristiana (o cristiana originale) in chiave neo-platonica.
Una delle più importanti conseguenze è la formulazione della dottrina del
LOGOS (Parola/Raziocinio/Espressione/ Autorivelazione) come entità
ontologicamente distinta dal Padre piuttosto che relativa alla "persona" del
Padre (Giovanni 1:1 dice che la parola era presso/verso/relativa a Dio ed
era Dio, non che era un'entità distinta all'interno della Deità - rimaniamo
nell'ambito di quanto la Bibbia afferma e non di quante cose possiamo
dedurre)."
"Quanto al coinvolgimento della filosofia nella formulazione dell'idea
"cristiana" della trinità, questo è un fatto innegabile che hanno
riconosciuto tutti i maggiori e più accreditati teologi della Cristianità
oggi.
Risultato del sincretismo fra la fede cristiana e il sistema filosofico
proposto dal neo-platonismo contemporaneo al cristianesimo antico. Più
precisamente una ridefinizione dei maggiori termini e temi della teologia
giudeo/cristiana in chiave neo-platonica (i maggiori sviluppatori e
apologeti della trinità Tetrulliano, Origene, Agostino e colleghi erano
fervidi ammiratori e seguaci del mondo filosofico greco come essi stessi
ammettevano).
Es. LOGOS (Parola/Raziocinio/Manifestazione/Autorivelazione) diventa sotto
l'influsso Neo-platonico una realtà vivente distinta dal Padre piuttosto che
una manifestazione o autorivelazione del Padre, della Sua volontà e del Suo
potere."
Pace
Fratello Dino,
Non so
se ti ricordi di me : ci eravamo scambiati qualche mail riguardo alla
negazione della divinità di Cristo da parte del pastore Esposito. Mi
accorgo che sul vostro link
http://www.chiesaevangelica.info/Pastore.htm
avete pubblicato il mio indirizzo e-mail
calogero.fanara@belgacom.be sia nella lettera
aperta rivolta ad Alessandro sia sulle mie risposte nei tuoi confronti.
Se ti è
possibile, gradirei che venga rimosso e semmai cambiato con questo nuovo
mio indirizzo :
calangel@skynet.be
Non mi
è possibile rispondere ai vari mails se non tramite questo nuovo
indirizzo.
Ti
ringrazio con un saluto fraterno,
Calogero <><
Con piacere inserisco il nuovo indirizzo
del fr. Calogero Fanara, che ci scrive dal Belgio, ricambiando i saluti
fraterni.
Past. Dino
(continua...)
Pensi di poter intervenire anche tu sul tema della Trinità?
(...)
scrivi
a:
segreteria@chiesaevangelica.info
Il
decreto
del
Ministro
dell'Interno
Con il riconoscimento
ministeriale i pastori (divenuti
così ministri di culto) possono celebrare il matrimonio religioso
valido a tutti gli effetti civili.
La libertà religiosa nel nostro Paese è
stata una valida conquista civile ... ora sarà necessario riconquistare i
valori fondamentali del matrimonio.
per la celebrazione dei matrimoni,
(richieste provenienti da diverse parti dell'Italia), si comunica che,
nonostante la generale disponibilità del past. Dino Cosenza, è
necessario prendere i necessari accordi in tempo utile.